Marmellata di arance e cipolle chiare

Questa marmellata mi riporta ad un bellissimo pomeriggio trascorso con due care amiche poco più di un anno fa: piuttosto incredule per essere riuscite a scappare da tutti gli impegni quotidiani quel pomeriggio ci siamo dedicate alla preparazione di questa meravigliosa marmellata. Un pomeriggio raro, quasi di altri tempi, quei tempi in cui le nonne si ritrovavano con le sorelle o le figlie attorno al tavolo della cucina e creavano meravigliosi profumi. Quando, fra racconti e risate, grandi pentole sobbollivano sul fuoco finché le preparazioni non raggiungevano la densità desiderata, quando tante verdure colorate, destinate a riempire i vasi sterilizzati e disposti in fila su una mensola, venivano scolate su immacolati canovacci di lino bianco.

Quell’inaspettato pomeriggio, ritagliato frettolosamente dalle nostre giornate indaffarate, ci siamo regalate una storia che sapeva di buono e di altri tempi e che ci riconduceva ai ritmi lenti del passato.

Ho rifatto questa gustosissima marmellata qualche giorno fa. La ricetta, benché parzialmente modificata, è tratta dal libro “Conserve di frutta e verdure” a cura di Stefano Bonilli con la partecipazione di A. Barbagli e S. Barzini.

Provatela perché è davvero strepitosa!
Marmellata di arance e cipolle
1,2 kg di arance rosse o bionde bio (già sbucciate a vivo)
800 gr di cipolle chiare bio (già pelate)
250 ml di aceto bio (io preferisco sempre quello di mele)
800 gr di zucchero
sale
Procedimento
Sbucciate a vivo le arance, tagliate la polpa a pezzettini eseguendo l’operazione su un tagliere posto sopra la casseruola per raccogliere il succo. Spellare le cipolle e tritarle non troppo finemente. Versarle nella casseruola insieme con le arance.
Ponete la casseruola sul fuoco e fate bollire dolcemente per circa 40 min. fino a quando il composto assume l’aspetto di una marmellata.
Unite un cucchiaino da tè di sale, l’aceto e lo zucchero, mescolate e alzate la fiamma facendo bollire ancora per una mezz’ora mescolando ogni tanto.
Versare negli appositi vasetti lavati e sterilizzati e procedere alla pastorizzazione* del prodotto.
(*Io immergo i vasetti ben chiusi in una pentola alta e capiente, il livello dell’acqua deve superare la capsula dei vasetti di almeno 3-5 cm.  Sul fondo e fra un vasetto e l’altro metto dei canovacci per evitare  sia l’esposizione dei barattoli al calore diretto sia l’eventuale rottura dei medesimi. Porto l’acqua ad ebollizione e lascio bollire per almeno 30-40 minuti. Terminata la fase di bollitura lascio raffreddare e rimuovo i vasetti soltanto quando l’acqua è fredda.)

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