Oltre questa porta si trova il laboratorio di una delle pasticcerie più famose della Sicilia occidentale. Riuscite ad indovinare quale?
Resa celebre dal libro di Mary Taylor Simeti “Mandorle Amare” Flaccovio Editore, già tante foodblogger hanno parlato di lei, tuttavia non si può passare dalla deliziosa pasticceria di Maria Grammatico ad Erice, in provincia di Trapani, assaggiare “un dolce di mandorla appena sfornato, velato di zucchero o ricoperto di cioccolato” e resistere alla tentazione di raccontare questa storia ancora una volta.
La storia di Maria probabilmente la conoscete già: erano i primi anni ’50 quando, bambina, dopo la morte del papà, dovette entrare nell’orfanotrofio di San Carlo ad Erice. Lì imparò i segreti dell’arte pasticciera, “la pasta di mandorla si fa con la mandorla sbucciata e spelata. Noi la si macinava con una macchinetta a manovella. Dopo che si macinava, si pesava lo zucchero e l’acqua, e si cuoceva, Quando lo zucchero faceva la fila, la fila densa, si buttava dentro la mandorla e si faceva amalgamare tutto sul fuoco. Poi si scendeva e si buttava tutto sul tavolo di marmo, e mentre che era tiepida, si cominciava a lavorarla con il mattarello grosso. Sempre a lavorarla finché non ti veniva una pasta, perché non è che c’erano macchine per lavorarla“.
A ventidue anni Maria lasciò l’orfanotrofio e aprì il suo primo laboratorio.
Il libro “Mandorle amare“, scritto a quattro mani, dalla giornalista e dalla stessa protagonista, descrive la storia di Maria, “una storia dura e sofferta ma anche piena di forza e di straordinaria volontà che ha portato la fama di Maria dai vicoli medievali di Erice alle pagine delle più celebri riviste di gastronomia di tutto il mondo“.
Oggi la pasticceria di Maria Grammatico, nel centro dell’incantevole borgo di Erice, sforna continuamente profumati dolci alla mandorla, genovesi, reginette, mostaccioli e goderseli sull’assolata terrazza di fronte al panorama mozzafiato è un’esperienza da non perdere assolutamente se ci si trova in questo angolo meraviglioso della Sicilia.
Pasta per dolcini di Maria Grammatico
450 gr di mandorle pelate
450 gr di zucchero
3 bianchi d’uovo
1 cucchiaio di miele
2 cucchiaini di estratto di mandorle
1 cucchiaio di buccia di limone grattugiata
Ridurre a farina le mandorle insieme ad una parte di zucchero in un tritatutto elettrico.
Trasferire in un recipiente grande e aggiungere lo zucchero rimanente, i bianchi d’uova, miele, estratto di mandorle e buccia di limone.
Mescolare energicamente fin quando l’impasto sarà amalgamato e morbido. Lavorare brevemente con le mani e formare una palla. Avvolta nella pellicola questa pasta si mantiene in frigo per circa tre giorni. Adoperare a temperatura ambiente.
Ho preparato questa pasta decurtando di un terzo le dosi e mi sono venuti quindici dolcini, al mio impasto ho aggiunto due cucchiaini di lievito per dolci seguendo le indicazioni di Maria per i “Buoni e brutti” la cui ricetta è sempre indicata nel libro.
Ho infornato i dolcetti a 200° per dodici minuti, dopo pochi minuti ho abbassato la temperatura del forno e ho coperto con un foglio di alluminio i dolcetti.
Erice |
Se vi trovate in quest’angolo incantevole della Sicilia vi suggerisco alcune mete che non dovete davvero perdere!
Le prime sono la Riserva dello Zingaro e San Vito Lo Capo, (dove nel corso principale troverete una piccola pasticceria che serve gelati e cannoli senza glutine davvero deliziosi!!)
Trapani |
Mercato del pesce di Trapani |
Quando si dice Marsala si pensa subito alla bottiglia di vino liquoroso che spesso faceva bella mostra di sé nella vetrinetta della nonna, generalmente accompagnata da piccoli bicchieri di vetro.
Marsala, per me che non sono un’esperta di vini, suscitava immagini un po’ sbiadite e polverose, in realtà grazie alla mia breve visita non solo ho scoperto una splendida città barocca dove è bello perdersi nelle piccole viuzze dalla pavimentazione lastricata, ma ho avuto la possibilità di visitare la famosa cantina Florio, che ha di fatto riabilitato il vino marsala.. almeno per me..
La visita, per amanti del vino e non, è assolutamente consigliata. Mentre passeggerete attraverso le enormi e antiche cantine non pavimentate ma ancora in terra battuta per agevolare il passaggio dell’aria fresca che arriva dal mare, sfileranno accanto a voi grandi botti di legno profumato nelle quali il prezioso liquido sta riposando. Al termine della visita potrete degustare alcuni vini della cantina.
Tornando verso nord si trova il sito archeologico di Segesta,che è senza dubbio una delle mete più frequentate della Sicilia occidentale, il tempio dorico che vedete ritratto in queste foto è meraviglioso e lascia davvero senza fiato. Una visita è d’obbligo!
Il tempio dorico di Segesta |
Favignana, l’isola più grande dell’arcipelago delle Egadi, antica roccaforte cartaginese..
Una visita su questa magica isola vi consentirà di assaggiare qualche piatto a base di tonno, specialità locale che vi verrà proposta in mille modi diversi.
Spero che questi brevi spunti abbiano suscitato la vostra curiosità per quest’isola magnifica che è la Sicilia, ricca di storia, di cultura, di sapori e profumi per me ineguagliabili e irresistibili.
Stupendo reportage e ottima la ricetta, brava come sempre.. 🙂
Grazi Monica! Sei un tesoro! 🙂
Posti incantevoli. In estate sono la nostra metà. Buonissimi anche i tuoi dolci. Se ti va, passaci a trovare abbiamo apportato qualche modifica e inseriti fra i followers
Sono davvero incantevoli! Accetto volentieri altri vostri suggerimenti!
Bellissimo!!! Sono della provincia di Trapani… conosco benissimo questi lughi che si trovano a pochissimi km da casa mia, per non parlare di Trapani (dove ho fatto il liceo artistico) e il forte legame che ho anche con Erice essendo a due passi.
Torno sempre volentieri, per me sono luoghi del cuore, dove trovare gli amici dei vecchi tempi… Potrei dilungarmi a lungo con le specialità culinarie di queste zone, la tua descrizione è più che soddisfacente, mi ha fatto davvero piacere leggere questo reportage molto famigliare!
Infine ti faccio i complimenti per il blog, anche a me piace molto utilizzare ingredienti alernativi, adoro sperimentare… Trovo le tue ricette ottime e molto originali!
A presto, Simona
Sono felice di aver onorato, in piccola parte, a tua meravigliosa terra, e non vedo l'ora che mi si ripresenti l'occasione di ritornarci. A presto simo